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La chiesa dell'Assunta è stata edificata sicuramente prima del 1421 sul perimetro della casa natale dell'Abate Gioacchino e proprio per questo venne dapprima intitolata a San Giovanni Battista. Nacque come terza chiesa di Celico ma più che per la sua importanza, per essere direttamente legata alle origini dell'Abate: infatti a Lui si attribuisce il miracolo della chiesa uscita indenne dal terremoto del 1638, quando tutte le case vicine erano cadute.
Sicuramente prima il 1645 (anno in cui risale l'esitenza del primo atto notarile in cui si trova la prima notizia della sua esistenza) si costituì la Congrega dell'Assunta e la chiesa ne divenne la Cappella, e come tale ne ereditò il nome. Molti furono gli adattamenti che subì; il semplice coro ligneo posto ai lati dell'ingresso, e che richiamava lo stipo della chiesa si Sant'Antonio (ora andato rubato), doveva certamente essere riservato ai confrati.
Nella sagrestia, luogo che si dice essere la camera in cui nacque Gioacchino, erano custodite le reliquie dell'Abate, che il Padre Minimo Fra Giacomo da Celico aveva ottenuto dai Padri del
Lapide.
Monastero di San Giovanni in Fiore proprio per essere custodite nella sua casa natale. Per lungo tempo la Chiesa dell'Assunta fu meta di pellegrinaggi e di visite di persone che abitavano anche molto lontano da Celico, spinte dalla fede di vedere ed adorare i luoghi natali del Beato Gioacchino.
Nel 1943 durante la seconda guerra mondiale, quando anche a Celico arrivarono i soldati dell'esercito italiano, la chiesa fu utilizzata come loro dormitorio fino alla data della loro partenza. In questo periodo la chiesa fu interdetta, e questa interruzione portò alla fine della celebrazione della festa dell'Assunta, e quindi al teterioramento dell'edificio. Molti furono i finanziamenti di restauro chiesti per riprendere la chiesa, ma nessuno andò in porto, e nel 1977 la popolazione, spinta dal parroco Don Salvatore Pupo, decise di far autonomamente i lavori di restauro che si conclusero nel giro di un anno.
Nel piccolo campanile medievale vi sono due campane datate una 1653 e l'altra 1915; di lato all'ingresso, inoltre, è murata una lapide con una epigrafe datata 1911:

FULGIDA GLORIA NOSTRA
E DI GENTI UNIVERSE
QUI NACQUE
LO CALAVRESE ABATE GIOACCHINO
DI SPIRITO PROFETICO DOTATO
MCXI-MCCII




tratto da: Gustavo Valente "Chiese conventi confraternite e congreghe di Celico e Minnito" Frama Sud



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